Il secondo romanzo di Trent Dalton, dopo il sorprendente esordio con Ragazzo divora universo, ha davvero l’aspetto di “un dono caduto dal cielo”, da quel luminoso cielo australiano che muove l’immaginazione e l’azione di Molly Hook. È l’ottobre del 1936 quando Molly, bambina becchina del cimitero di Darwin, perde la madre Violet, musa ispiratrice della sua leggiadria d’animo, coltivata anche grazie all’amore di Violet per la poesia, che passerà intatto alla figlia, le cui escursioni tra lapidi ed epitaffi alla ricerca del “romanticismo del cimitero” riecheggiano a tratti sia l’Antologia di Spoon River che Foglie d’erba. Violet non ha retto al regime di quotidiana brutalità e odioso sfruttamento, a cui entrambe sono state sottoposte da parte dei fratelli Hook, ubriaconi violenti dal cuore di pietra; ma, come “dono dal cielo”, Violet ha lasciato alla figlia una padella di rame massiccio appartenuta al nonno Tom Berry, tenace cercatore d’oro, sulla quale sono impressi in forma poetica i segni di una mappa del tesoro, un giacimento situato nei territori degli aborigeni, che ha segnato il destino della famiglia dopo che il grande capo Bob Giubbalunga ha lanciato una maledizione contro Tom e tutti i suoi discendenti. Il viaggio sulle tracce di Bob Giubbalunga inizierà solo anni dopo, quando il 19 febbraio 1942, Molly fuggirà da Darwin che, sempre dal cielo, è appena stata bombardata e distrutta dai giapponesi. Libera finalmente dal padre e dal terribile zio Aubrey, Molly partirà alla ricerca dei motivi della maledizione di Giubbalunga e dei modi per annullarla. Questo viaggio attraverso il Top End, l’incontaminato estremo Nord dell’Australia, in compagnia di Greta, aspirante attrice, amica occasionale dello zio, e di Yukio Miki, il nemico caduto dal cielo, sarà un’esperienza che attingerà copiosamente ai miti e all’immaginario dei nativi, portando Molly a immergersi in quelle zone d’ombra dove crescono mostri come i minatori di stagno, sognatori come i mangiatori di veleno della foresta di rampicanti, e anime nere come quella dello zio Aubrey. Discutibile, in questa eccellente operazione editoriale, la scelta di non predisporre un indice sommario che avrebbe facilitato l’orientamento tra gli oltre 25 capitoli del libro.
Riccardo Pontegobbi (da LiBeR 137)
Tutti i bagliori del cielo
Trent Dalton;
trad. di A. Bariffi
HarperCollins, 2022, 475 p.
€ 19,50 ; Età: da 14 anni