Fin dalla copertina – dove campeggia una scarpa (con calzino e caviglia) così grande da allungarsi fino alla quarta – questo albo si presenta felice, straripante di una dose perfetta di assurdo e infanzia. Proiezione futura, pretesto del contare, un gioco di scale che racconta le iperboli dell’immaginazione. Le parole e le pagine si dilatano, perché quando si sogna si sogna grande, anche se poi i sogni richiedono dettagli precisi e persino previsioni numeriche per essere ben sognati. Quante cose farò da grande? Moltissime, 1, 2, 3 , 4, in ordine, come vogliono i grandi per dire che nei libri si impara persino l’aritmetica. Ma soprattutto le cose che desidero io, che cresco insieme ai desideri, sempre con un passo, un numero, una quota in più.
L’albo è stampato con perizia, su bella carta opaca. L’autrice polacca e la provenienza editoriale del libro, giunto dalla francese Helium a Sole 24 ore Cultura, offrono un saggio di cosa sia l’editoria per l’infanzia al suo meglio: l’arte di catturare infanzia, gioia e narrazione del mondo per restituirle vive e guizzanti in un oggetto di design. La struttura narrativa ad accumulo, che può trovare magnifica realizzazione nella forma degli albi illustrati e della poesia, è qui riuscita e divertente. Le illustrazioni ad acquarello sono il corpo visivo del gioco dell’immaginazione, riempiono lo spazio, moltiplicano le forme, richiamano il sogno, il disegno infantile, l’art brut: hanno un sapore vintage (viene in mente Diciotto l’orsacchiotto di Irina Hale apparso nella Tantibambini di Munari…), ma soprattutto trasmettono la sicurezza dello stile di Maria Dek e la sua cultura illustrativa, che combina la cultura narrativa e iconografica polacca con quella britannica. Un albo appena uscito, che sembra già classico, che incoraggia i lettori a sognare grande grandioso e crescente. Il senso dell’assurdo, di cui Gianni Rodari ricordava l’importanza in educazione, è qui collegato al gusto dell’invenzione, del racconto, della deformazione fantastica. La molteplicità poi, se sensata e affettuosamente rappresentata come in questo caso con linee oblique e dinamiche e tante sfumature, invita anche a pensarsi tutti felicemente e orgogliosamente imperfetti. La voce narrante, allegramente perentoria, consegna un vero protagonismo al lettore: un libro che fa ridere, sognare e stare bene, ancora più raro e prezioso, di questi tempi.
Marcella Terrusi (da LiBeR 132)
Quando sarò grande
Maria Dek
Il sole 24 ore cultura, 2021, 48 p.
€ 16,90 ; Età: da 6 anni