Novità in libreria
“Ci sono solo due autori che chiamo per nome e non per cognome, Marina (Cvetaeva) e Kitty (Crowther) e non perché abbiano cognomi difficili, è bello far rotolare sulla lingua parole difficili, ma perché sono in intimità con loro.” Sono le parole di Chandra Livia Candiani, traduttrice d’eccezione della serie Poka & Mine, creata da Kitty Crowther e finalmente in Italia. “Poka e Mine hanno questo mistero”. Continua Chandra Livia Candiani. “Hanno due gambine e quattro braccine a testa, il corpo non è così magro come suggerirebbero le loro estremità. Hanno testa e faccia di topolino, lepretto, ma anche coccodrillo. Hanno vestiti favolosi, di tutte le fogge, per tutte le occasioni, ma non particolarmente costosi, solo scelti con gran gusto. Tra di loro c’è un amore che è sublime, attento, sbruffoncello, umoristico, appassionato. Non si sa bene che parentela abbiano, ma poi ho scoperto da un’intervista a Kitty (Crowther) che sono padre e figlia”. Nella prima delle avventure di Poka & Mine, Il calcio, Mine vuole cimentarsi nello sport “da maschi” per eccellenza, così Poka la iscrive a una squadra. Ma i compagni di gioco sono un po’ bulli e Mine diventa nervosa… In Le nuove ali, Mine si è rotta un’ala e si fa portare ai grandi magazzini per comprarne un paio nuovo.
Due sono anche i protagonisti di La prima neve, un albo superbo per le sue dimensioni (27,6 x 42,4 cm) e per il complesso processo artistico dietro le sue tavole. La bellissima Naneh Sarma vive oltre le nuvole e passa il suo tempo in attesa di Norooz, che immagina suo futuro sposo. Anche Norooz sogna Naneh, ma quando finalmente arriva da lei, il 21 marzo, la trova immersa in un sonno profondo a causa della lunga attesa. Una storia del folklore iraniano sul tempo e sul ciclo delle stagioni. “Naneh Sarma è il racconto che ha accompagnato le fredde notti d’inverno della mia infanzia a Mashhad, una città nel nord-est dell’Iran, lungo l’antica Via della seta” racconta la sua autrice, Elham Asadi, la cui eleganza di stile ben si accoppia con l’immaginario visivo di Sylvie Bello.
Solo e poverissimo è, invece, il protagonista della terribile, luminosa favola di Franz Kafka, Il cavaliere del secchio, illustrata da Anais Tonelli. In una notte gelida, un giovane rimasto senza carbone si reca dal carbonaio per ottenere l’elemosina di una palata di carbone. Così, afferrato il suo secchio, lo cavalca fluttuando a mezz’aria come uno strano cavaliere, per strade buie e deserte. Ma la moglie del carbonaio si oppone a che il marito lo aiuti, convincendolo che fuori dalla porta non c’è nessuno. Finché il cavaliere del secchio, cacciato in malo modo, è costretto a prendere la via dei monti ghiacciati. Pur con il suo cupo, enigmatico finale, la fiaba di Kafka sublima l'estrema sofferenza del cavaliere attraverso una mirabile metafora di leggerezza, citata, infatti, da Calvino nell'omonima lezione americana. La miseria del cavaliere può arrivare a uccidere eppure, proprio qui, "Kafka si alza a un'altezza vertiginosa e ci chiede, dal basso dove ci troviamo, di guardarlo. Di alzare lo sguardo verso il cavaliere del secchio. Che vola in virtù del suo destino che è la condanna di un secchio vuoto.” Del significato simbolico del testo kafkiano e della particolarissima struttura di questo albo potete leggere qui.
Con un salto cosmico vi portiamo, infine, dal segno onirico e fiabesco di Anais Tonelli alle forme geometriche e i colori sgargianti di Regina Giménez, autrice dell’ultimo volume della collana PiNO, Atlante geo-grafico. Perché le stelle sono di colori diversi? Qual è il lago più grande del mondo? In quali paesi piove di più? Perché la Luna non è sempre uguale? Qual è la montagna più alta? A queste e a tante altre domande risponde questo libro ricco di contenuti e curiosità sull’Universo, sulla Terra e sulle caratteristiche geografiche del nostro pianeta."Le illustrazioni di questo libro ripercorrono la ricerca che porto avanti da qualche anno a questa parte, attraverso la manipolazione di grafici, illustrazioni e diagrammi presi da antichi volumi di astronomia e geografia, che si proponevano di spiegare i contenuti nel modo più semplice possibile, utilizzando disegni di forme geometriche in bianco e nero. Tutti questi grafici, estrapolati dal loro contesto originale, una volta modificati, sovradimensionati, colorati e privati delle didascalie che li rendevano intelligibili, acquistano una nuova vita nell’ambito dell’arte contemporanea. Atlante Geo-grafico è un viaggio di andata e ritorno. Le illustrazioni, create come facevano gli antichi geografi e gli autori delle prime infografiche di cui abbiamo memoria, disegnate, colorate a gouache o assemblate con carte colorate e intessute, riacquistano il loro senso originario nel momento in cui vengono accostate a informazioni e dati aggiornati; vengono restituite all’ambito della didattica e della divulgazione".