Hai la mia parola è l’ultimo romanzo di Patrizia Rinaldi, scrittrice versatile e pluripremiata che ama spaziare tra i generi, pubblicato da Sinnos nel trentesimo anniversario della casa editrice nota per le sue battaglie per e sulla lettura.
È la storia settecentesca di due sorelle unite da un fortissimo legame. Mariagabriela è bella, Nera è rude, zoppica, si vuole brutta; la prima è dolce, la seconda ribelle. Vivono con un padre assente e burbero e con una matrigna cattiva, proprio come nelle fiabe. E come nelle fiabe, la bella suscita la morbosità maschile, in questo caso del visconte che regna sull’isola e che assomiglia a Barbablù: le sue giovani moglie muoiono una dopo l’altra.
La bella e mansueta Mariagabriela, destinata a essere la serva del castello e la procreatrice dei suoi figli, si ribella, subisce la gogna per poi scomparire: girerà voce che sia fuggita.
La storia, a questo punto, diventa quella di Nera che, alla ricerca della sorella, parte per un lungo e pericoloso viaggio in compagnia dell’amico d’infanzia Michelino, di un gatto selvatico e di un capretto. Nera è povera, non ha nulla, se non il dono della parola e dell’affabulazione che ha appreso da una monaca e che aiuterà il gruppo a sopravvivere, a venir accolto, talvolta richiesto per il piacere di ascoltare le storie di Nera. La sua arte, il viaggio, la presenza di Michelino, trasformano anche la sua persona: Nera perde la zoppia, il suo nome diventa Riccia, il suo aspetto muta. Riccia scopre di essere bella e di essere amata da Michelino.
L’autrice ci dona un libro pieno di metafore e di suggestioni senza dichiararle. E’ un racconto storico di grande suspense, con rimandi alle fiabe e al potere salvifico delle storie. Ci sono i fratelli Grimm, Basile, Sherazade, le matrigne cattive e il brutto anatroccolo. Ci sono i legami senza tempo degli adolescenti: l’amore, l’amicizia, l’audacia, la sorellanza. Il viaggio che Nera compie è necessario, faticoso, ma inevitabile, come lo è il cammino della crescita. La storia è un omaggio anche a quelle persone che, estranee ai legami di sangue, ci donano beni preziosi e immateriali. Proprio come è successo all’autrice che, in appendice, ricorda e nomina i “suoi maestri di vita” e dichiara il suo amore verso la sorella.
Vichi De Marchi
Hai la mia parola
Patrizia Rinaldi
Sinnos, 2020, 217 p.
(Zona franca)
€ 14,00 ; Età: da 11 anni