Ingrid Lee; trad. di A. Orcese
Mondadori, 2008, p. 149
(Junior oro)
€ 12,00; Età: da 10 anni
Finalmente un libro di appena 150 pagine, senza maghi ed elfi, né adolescenti sfigati o arrapati, ma la storia di un undicenne e del suo cane che si è perso, o meglio è stato portato a perdere dal padre arrabbiato. Dopo La Banda degli Scherzi di Parola e Arato, 250 pagine di ragazzi normali come sono i nostri figli e nipoti, forse stiamo tornando alla normalità anche nell’editoria, buon segno. Certo è che ci vuole coraggio a scrivere un libro in difesa dei pit bull: ricordate quando ogni giorno il telegiornale dava notizia di bambini sbranati? Poi in tv sono arrivati i polli dell’aviaria, quindi i bulli con videotelefonino e You Tube, e i pit bull sono diventati tutti buoni.
Mac, orfano di padre, riceve in regalo dal padre, uomo violento, una cucciola di pit bull datagli come pagamento per una vincita di gioco. Un cane invece del contante, quindi Cash sarà il nome. Mentre Mac e Cash si amano teneramente, il consiglio comunale della città sta per emanare un bando per l’allontanamento o la soppressione di tutti i pit bull, soprattutto per l’enfatizzazione a opera dei media di alcuni episodi e quindi per la diffusione di una sorta di psicosi collettiva.
Quando il padre in un accesso di ira porta via e abbandona la cucciola, su questa mettono gli occhi gli organizzatori di combattimenti fra cani. Ma Cash è furba, sfugge alle trappole, fa amicizia con una ragazzina in dialisi e una vecchietta che vive sola. Salva la donna dall’incendio della casa, e la notizia di “un pit bull eroe” va in tv in piena campagna isterica: “Cane prodigio salva una donna!”. Ma non basta, Cash ferma un treno che sta per investire una macchina ferma sui binari con un ragazzo ubriaco sopra, e anche di questo parla il tg: “Cane prodigio sventa incidente ferroviario. Evitata la tragedia.” Infine Cash, mentre Mac la cerca affannosamente con l’aiuto di un bravo poliziotto e della ragazza, salva un ragazzo che sta per affogare in una vecchia distilleria dimessa (proprio quello che voleva catturarla per farla combattere).
Mac e Cash, finalmente riuniti, andranno a stare con un fratello che era andato via da casa e tutti i pit bull del canile, sull’onda emotiva e mediatica della vicenda, verranno adottati. Un bel racconto, costruito con una continua tensione sui buoni sentimenti, magari a dispetto di chi disdegna e ironizza sul “buonismo” e il “politicamente corretto” perché crede che ciò sia molto anticonformistico e trasgressivo.
Fernando Rotondo
(da LiBeR 80)