Graham Marks; trad. di M. Martucci
Rizzoli, 2008, p. 311
(Oltre)
€ 15,00 ; Età: da 13 anni
Charlie Grey, una ragazza inglese di ventun’anni, fa il giro del mondo con l’amica Alice: Vietnam, Cina, Australia, Nuova Zelanda… Ma in viaggio capita sempre qualche imprevisto, le rubano i soldi, e le due ragazze finiscono in Giappone, dove un certo Steven ha detto loro che si può guadagnare in tempi brevi una cifra sufficiente per continuare il viaggio senza problemi. I genitori non lo sanno, ma il fratello di Charlie, Adam, ne è al corrente, perché comunica con lei tramite Internet: pare che le due ragazze lavorino in un bar, a Tokyo. Poi, una notte Alice telefona, dice che Charlie è scomparsa, pare stravolta. La storia finisce subito sui giornali, che paragonano la sua sparizione a quella di un’altra ragazza inglese, uccisa in Giappone poco tempo prima. E raccontano che Charlie faceva l’hostess in un bar di Tokyo. A scuola Adam viene assalito dai commenti malevoli dei compagni e fa a botte, per difendere il buon nome di sua sorella. Decide di andare sul posto per rendersi conto della situazione. Scappa lasciando un messaggio all’ingresso, ma il foglio per un colpo di vento finisce nel sacco della spazzatura, e i genitori si trovano alle prese con una seconda angosciante sparizione. Poi le cose si complicano, tutto diventa un grande guazzabuglio, pare che ci siano parecchi bar con il nome di quello dove lavorava sua sorella, e quando gli sembra di scorgere Alice, quella invece di corrergli incontro si allontana tra la gente in gran fretta. Di fatto, al Bar Belle, dove finalmente arriva, gli diranno che i rapporti tra le due ragazze si erano guastati, che Alice se n’è andata subito dopo la scomparsa di Charlie, che la polizia è stata lì, e che le ragazze facevano un lavoro onesto. La storia si rivela più complessa di quanto poteva sembrare, pare che nel caso c’entri la mafia giapponese, che Alice sia coinvolta…
La vicenda è tracciata con mano sicura: ritmi rapidi, personaggi credibili, e le differenze di cultura talmente tangibili che pare di trovarsi sul posto. Vita vera, un Giappone diverso da quello visto in cartolina, i problemi di rapporto tra genitori e figli nel nostro Occidente confuso, la sprovvedutezza dei giovani e il panico degli adulti, le menti contorte dei poliziotti che dovrebbero districare il caso.
Un caso molto simile alle cronache di tante vacanze finite male, tanto che non si può fare a meno di esserne catturati.
Teresa Buongiorno
(da LiBeR 80)