Eva Montanari, autrice e illustratrice dell’albo dal grande formato, sottolinea il breve e originale racconto, molto vicino alla sensibilità dei bambini, con immagini che catturano il lettore sia perché si dispiegano sapientemente su tutta la pagina, sia per i colori, quasi tutti giocati sui toni dell’arancio, sia per la semplicità e l’originalità dei tagli dati alle persone e alle cose raffigurate. È uno stile inconfondibile quello della Montanari per le figure sproporzionate con le grandi teste su corpi minuti e corte magrissime gambe. Sono immagini che fanno sorridere ma denotano un notevole impegno creativo e una capacità inventiva messa in evidenza da un’ardita e insolita impaginazione. La storia ha inizio quando la piccola protagonista per il suo compleanno non riceve il regalo che ha fortemente desiderato. Alice è delusa, molto delusa perché si aspettava un bambolotto “grassoccio, lentigginoso, pieno di boccoli” per il quale aveva già preparato la carrozzina e i calzini di quando era piccola, invece... riceve un libro. Si rassegna perché la mamma le dice che è vivo e sa raccontare tante storie, ma lo porta ugualmente al parco in carrozzina, ben coperto, per scorazzare con le amiche trovando ogni giorno una scusa diversa per non farlo vedere. Dice che è delicato e potrebbe buscarsi l’influenza se sta scoperto, o sta dormendo, o ha il raffreddore. Di notte, però, Alice sta sveglia per ore non stancandosi mai di ascoltare le storie di quel regalo diverso che gliene fa immaginare di nuove finché il sonno non prende il sopravvento. Un giorno le altre bambine, che hanno sospettato qualcosa di strano, bagnano la carrozzina e obbligano l’amica a svelare l’arcano. Non mancano le risate per quel bambolotto che al posto dei capelli ha dei fogli e che non ha una voce sonora. Inutilmente Alice spiega che il libro sa raccontare un mare di storie, le amiche non l’ascoltano e per la vergogna scappa. Poi ci ripensa e ritorna per conoscere come finisce l’ultima storia perché è arrivata alla penultima pagina dove per segnalibro ha messo un calzino.Vede le carrozzine abbandonate e poi scopre le sue amiche sotto un albero e in silenzio si mette accanto a loro per ascoltare la storia che il libro sta raccontando, perché sa che non gli piace essere interrotto.
Maria Letizia Meacci (da LiBeR 80)