Diana Aston Hutts, ill. di Sylvia Long, trad. di G. Gerevini
Motta Junior, 2008, p. 34
(Le meraviglie)
€ 13,00 ; Età: da 8 anni
Questo album illustrato narra in un unicum di immagini e di parole l’incerto e faticoso percorso intrapreso dal seme per germinare e divenire fiore, pianta. Esso è frutto della collaborazione recente tra Diana Hutts Aston, e Sylvia Long, affermata illustratrice d’oltreoceano, che, forti del successo ottenuto da An egg is quite (Chronicle, 2006), opera pluripremiata negli Stati Uniti non ancora tradotta nel nostro paese, utilizzano nuovamente la formula del viaggio di scoperta per entrare, con la lente di ingrandimento, nell’immenso e variegato mondo dei semi. Non è facile condensare in un album illustrato, quindi in poche pagine e soprattutto in poche parole, un processo così complesso, aperto a tante incognite, insidie, come quello della germogliazione. Le autrici hanno superato brillantemente la prova anche grazie all’aiuto di una folta schiera di esperti internazionali: botanici, studiosi di scienze naturali, biologi, che ha contribuito al raggiungimento dell’impresa mettendo a disposizione del lettore una miniera di informazioni scientifiche e di “storie” sui semi, sicuramente ignote ai non addetti ai lavori. Ne è uscita una pubblicazione fresca, leggera, da leggere da soli, o con un adulto disposto ad accompagnare i bambini nella scoperta della biodiversità. Il libro si apre, non casualmente, con due pagine, precedenti il frontespizio, fatte di sole illustrazioni di semi provenienti da tutto il mondo: dall’acero del Giappone alla mandorla indiana sino alla zucca gialla. Fatta questa premessa, ha inizio la narrazione. Soffermarci su come è costruita, ci aiuta a comprendere meglio quest’opera e, forse, a rivelarne il suo punto di forza. Le pagine infatti sono introdotte da una frase, scritta in corsivo e in grandi caratteri, che riassume il senso della comunicazione scientifica, affidata alle illustrazioni e alle didascalie. Da “Il seme è coraggioso” apprendiamo, per esempio, che i semi galleggianti si riempiono di aria in modo da poter rimanere in superficie. Il libro si conclude con una metamorfosi: i semi delle pagine iniziali si sono trasformati nelle piante di quelle conclusive. In tempi di guerre sulle sementi, di biopirateria, leggere Il timido seme è un po’come fermarsi e iniziare a riflettere sull’importanza della diversità biologica, base della vita.
Francesca Brunetti
(da LiBeR 79)