Anushka Ravishankar, ill. di Christiane Pieper; trad. di L. Cangemi
Corraini, 2007, p. 40
€ 18,50 ; Età: da 5 anni
È il terzo libro che arriva dall’India dove è stato scritto, illustrato e stampato. Il primo, sempre dell’editore Corraini, è del 2003 e ha per titolo Una tigre!? Su un albero?. Nell’aprile di quest’anno le edizioni Lapis hanno presentato Antigone, un libro di grande formato con una storia famosa della mitologia greca.
Adesso abbiamo L’elefante non dimentica con un odore antico e ancora attualissimo di libro stampato con metodi tradizionali che la pseudo-cultura del consumismo non conosce più. Due colori: nero e un azzurro dalla tonalità cupo-brillante tipica della stampa serigrafia, tecnica con cui appunto la tipografia indiana ha prodotto il libro.
Le immagini non sono sufficienti a sviluppare il loro incanto se la storia che vogliono rappresentare non ha una struttura narrativa concreta ed emotivamente valida. A causa di un furioso temporale un piccolo elefante resta solo nella giungla.
Quando torna il sole si guarda attorno desolato e viene attratto dalle urla di un branco di scimmie che “spingevano e tiravano Dondolavano e oscillavano Ondeggiavano e cavalcavano Lanciavano e scagliavano!”. Non è piacevole essere colpito sulla testa da una noce di cocco: l’elefante scappa e cerca refrigerio in un corso d’acqua “piacevole, fresca e verdognola” dove fa amicizia con un branco di bufali: “Si mise a sguazzare e ruzzolare con un piccolo bufalo… l’elefante sentiva di aver trovato un amico.”
D’improvviso tutti i bufali scappano e l’elefantino non ne capisce il motivo. Poi se ne rende conto: è arrivata una grossa tigre e un bufalo adulto lo aiuta a scappare e a salvarsi. L’elefantino si fa adulto e diventa parte integrante del branco dei bufali, anche se è molto diverso da loro. “Aveva le orecchie troppo grosse e il naso troppo lungo. Una forma strana e il colore sbagliato. Sapeva solo barrire e non sapeva muggire. Eppure all’elefante piaceva essere un bufalo.”
Un giorno ai bufali si avvicina un branco di elefanti. Il protagonista viene chiamato dai suoi simili e dai bufali. Quale decisione prendere? Al lettore conoscerne il finale.
Il tema del libro è molto profondo: ha più valore l’origine anatomica o il mondo che conosciamo con l’aiuto di chi ci aiuta a crescere?
Roberto Denti
(da LiBeR 76)