Massimo Bacchini, Emiliano Di Marco
La Nuova frontiera, 2007, p. 48
€ 8,00; Età: da 8 anni
La filosofia classica come serbatoio di narrazioni quasi inesauribili, la rivisitazione dei miti come veicolo per proporre riflessioni filosofiche ai non iniziati. Sono questi i presupposti da cui muove la collana “Storie per piccoli filosofi” di La Nuova Frontiera Junior che ha già conquistato alcuni riconoscimenti importanti rivisitando, con qualche libertà, il Simposio di Platone o il mito di Atlantide. Obiettivo: avvicinare i piccoli lettori alla filosofia. Nel Simposio di Spallone, Emiliano di Marco e Massimo Bacchini, rispettivamente autore e illustratore dell’opera divulgativa, fanno precedere i festeggiamenti organizzati per Agatone da un lungo colloquio tra Platone bambino e Socrate suo maestro. In realtà, il vero nome di Platone era Aristocle. Il soprannome gli venne imposto, sembra, da un maestro di ginnastica che lo aveva trovato di ampia (platos) costituzione o meglio ancora di “spalle larghe”. Platone diventa in questo racconto Spallone per comunicare immediatamente, al lettore bambino, il senso di un sopranome che ci giunge dalla Grecia antica conservando intatta la sua enorme fama filosofico-letteraria, ma capace anche di evocare un’indole o forse una costituzione fisica. È dunque un Platone-Spallone bambino che ci racconta, per avervi assistito con il suo maestro, il simposio che si tiene a casa del tragediografo Agatone. Gli invitati sono gli stessi dell’opera originaria. Ritroviamo il commediografo Aristofane e il medico Erissimaco esponente della cultura scientifica, Fedro, uomo di scuola, in compagnia del retore avvocato Pausania. E, ovviamente, Socrate. Si discorre di Amore ed Eros, di una cosa tanto comune eppure così importante, anzi la più importante di tutte, che Spallone non sa se esserne deluso o incuriosito. Chi ama, ama ciò di cui è privo, ciò che ancora non possiede. È forse questa, assieme all’atmosfera gioiosa e seria del simposio, la parte più aderente al vero Simposio di Platone. Pregio di questo, come di ormai numerosi titoli di qualità a sfondo filosofico, è saper restituire in modo mitico e divertente, talvolta avventuroso, spunti di riflessioni che forse riappariranno, come un affettuoso ricordo infantile, sui banchi del liceo, facendo amare di più le pagine dei grandi filosofi dell’antichità.
Vichi De Marchi
(da LiBeR 75)