La scuola della cattiveria in cento anni di storia
Enrico Badellino, Francesco Benincasa
Torino, SEI, 2010, 229 p.
(Sestante)
ISBN: 978-88-05-07028-2 - Euro 13,50
Dal risvolto di copertina
Bulli e bullismo. Dalla realtà alla letteratura, andata e ritorno.
Partendo da articoli di cronaca dell'immediata contemporaneità, una carrellata di personaggi letterari e cinematografici ci avvicina, in modo serio e divertente insieme, al fenomeno del bullismo nei suoi diversi aspetti e significati, nella sua evoluzione storica e sociale, nella sua trascrizione artistica, capace di coglierne le più urgenti caratteristiche psicologiche, sociologiche e morali…
Da Charles Dickens a Stephen King, dal perfido Franti deamicisiano ai "ragazzi di vita" pasoliniani ( ma anche Musil, Dahl, Golding..) si giunge a figure odierne nelle quali i tratti inequivocabili del bullismo modernamente inteso si intrecciano a derive puramente delinquenziali, o si prestano a inquietanti contaminazioni politiche d'ispirazione nazi-fascista.
Nella Postfazione si delinea, sulla base dei molteplici spunti offerti dai rimandi letterari, una sintesi e una interpretazione degli aspetti e delle implicazioni del fenomeno del bullismo nella società contemporanea.
Gli autori
Enrico Badellino, studioso di letteratura francese e traduttore, ha publicato fra l'altro La scrivania di Venere (1994), I templari e Re Artù (1996), e curato le antologie L'età del piacere (1998) e Sepolto vivo! (1999). Nella collana ha pubblicato Dizionario delle morti celebri (2004) e Aspettando Flaubert (2006).
Francesco Benincasa è specialista di Neuropsichiatria Infantile e psicoterapeuta. E' socio fondatore del Centro Studi e Ricerche in Medicina Generale (CSeRMeG) e membro del Comitato Editoriale della rivista telematica "Psychomedia.it"
Indice
Bulli di carta. La scuola della cattiveria in cento anni di storia, a cura di Enrico Badellino
Introduzione, di Vincenzo Jacomuzzi
«Allora te ne do un fracco»
Charles Dickens, Oliver Twist (1837-1839); David Copperfield (1837-1839).
«Si chiamava birichino»
Carlo Collodi, II ragazzo di strada (1881). Metta Victoria Fuller Victor, Diario di un ragazzaccio (1880). Vamba (Luigi Bertelli), Il giornalino di Gian Burrasca (1907-1908). Ettore Petrolini, Giggi er bullo (1903).
«Tutto solo in fondo al banco»
Edmondo De Amicis, Cuore (1886); Romanzo d'un maestro (1890); Fra scuola e casa (1892).
«Non sono stata io!»
Edmondo De Amicis, Un dramma nella scuola (1891).
«Grazie per la bastonata»
Hjalmar Sòderberg, La giovinezza di Martin Birck (1901). Roald Dahl, II comandone (1953).
«Stato d'assedio»
Ferenc Molnàr, I ragazzi della via Pal (1907). Louis Pergaud, La guerra dei bottoni (1912). William Golding, II Signore delle Mosche (1954).
«Il gusto dell'odio»
Robert Musil, I turbamenti del giovane Tòrless (1906).
«Tempi freddi»
Odon von Horvàth, Gioventù senza Dio (1938).
«Dritteria e delinquenza»
Pier Paolo Pasolini, Ragazzi di vita (1955); Una vita violenta (1959); Ali dagli occhi azzurri (1965).
«Qualcuno ci aiuti!»
Stephen King, It (1986); L'acchiappasogni (2001).
Postfazione, di Francesco Benincasa
Bulli di carta
E. Badellino, F. Benincasa | SEI, 2010