Tre sono le norme che regolano l’accesso all’orfanotrofio “Il piccolo tulipano” di Amsterdam: il neonato deve essere avvolto in un lenzuolino di cotone, deve essere sistemato in una cesta di vimini e deve essere lasciato sul gradino più alto. A queste tre norme l’arcigna direttrice dell’orfanotrofio, Elinora Gassbeek, ha affidato, da sempre, il buon nome dell’istituto. Mai, in tanti anni, esse sono state disattese. Immaginate il disappunto della direttrice quando in pochi mesi, tra l’estate e l’autunno del 1880, cinque neonati vengono lasciati all’istituto in chiaro spregio delle regole codificate: chi in una cassetta degli attrezzi, chi in un secchio di carbone, chi in un cesto da picnic, chi in un sacco di farina, fino all’insulto più infamante, una bambina abbandonata in un cesto a forma di bara. Per di più, ognuno di essi rivelerà caratteristiche fisiche o caratteriali che mal si addicono al rigido conformismo della direttrice: nessuna meraviglia, quindi, che Oval, Sem, Finny, Dita e Milou siano ancora all’orfanotrofio nel 1892, a dodici anni di età, non ancora adottati perché “inadottabili” e soggetti a continue vessazioni e soperchierie da parte di Elinora Gassbeek. Quando un ricco mercante si presenta al “Piccolo tulipano” e - sbalordendo tutti - decide di adottarli tutti e cinque per imbarcarli sulla sua nave, a Milou fischiano le orecchie, segno di imminente sventura. In effetti l’uscita dall’orfanotrofio non è che l’inizio di una serie di disavventure rocambolesche, che porteranno i cinque a fronteggiare fattucchiere, malviventi, burattini, nel gelo dell’inverno olandese, fino a un finale tanto liberatorio quanto originale.
L’esordio di Hana Tooke ha il respiro dei classici, della letteratura universale: tra Dickens e Pinocchio, i riferimenti alle atmosfere della narrativa ottocentesca sono espliciti e consapevoli. L’autrice dimostra grande talento nell’orchestrare un romanzo di avventura corale, in cui ognuno dei protagonisti ha una caratterizzazione a tutto tondo e si imprime nella mente e nel cuore del lettore. Se uniamo a questo la costruzione efficace dell’ambientazione spazio-temporale, possiamo ragionevolmente sperare che all’esordio fortunato seguano altre prove convincenti.
Matteo Biagi
Gli inadottabili
Hana Tooke,
ill. di Ayesha L. Rubio;
trad. di G. De Biase
Rizzoli, 2020, 416 p.
(Rizzoli narrativa)
€ 17,00 ; Età: da 10 anni