Che cosa rende triste un bambino, di quella tristezza che scatena rabbia e malinconia insieme? Non è sicuramente la mancanza di qualcosa, ma di qualcuno. La protagonista di questo romanzo è una bambina con una fantasia sfrenata e una famiglia spassosa che organizza fantastiche feste di Halloween, da cui potreste trarre ispirazione. Abita insieme al padre, un violinista innamorato di Albinoni, al quinto piano di un palazzo di Copenaghen e la sera insieme a lui sale sul tetto dove, mentre fanno un barbecue, cercano Cassiopea. Bjarne Reuter, scrittore danese tra i più noti e amati nel suo paese per i suoi romanzi dedicati non solo all'infanzia e all'adolescenza, racconta con ironia la speranza e l'attesa di Elise per il ritorno della mamma dal Brasile, dove si trova per costruire un ponte nella foresta amazzonica. Nel frattempo Elise va a spasso con la zia, impara a ballare il valzer con la vicina e riesce a convincere il padre a prendere un cane, in un posto che sembra un po' la caverna di Aladino, e in effetti il cane ha qualcosa di magico: parla. Non parla con tutti però, solo con lei. Ha imparato a parlare a Tobermory, una località scozzese, ma qui Reuter forse non ha scelto a caso su una mappa. Credo che il suo sia un omaggio al grande Saki e al suo Tobermory il gatto parlante, protagonista del racconto omonimo. Saranno le chiacchierate e l'amicizia con McAduddi, questo il vero nome del cane, a svelare che seppur intrepida e coraggiosa la piccola Elise è triste, sente nostalgia della mamma e, se ne avesse anche lei una, nei momenti più sconsolati se ne starebbe con la coda fra le gambe. La fortuna però, quando si ha un amico, è quella di non restare soli. Così tra una corsa sui pattini, un'esplorazione nella foresta amazzonica ricostruita nella propria camera e gli scambi di opinione con il suo cane di seconda mano, conosceremo da vicino Elise, che vive in una città grande come il mondo, dove ogni persona ha radici diverse e cerca come ogni pianta la luce per continuare a vivere. Succede anche ai bambini di sentirsi soli, e Bjarne Reuter lo racconta senza la paura di mostrarci che l'infanzia è quel mondo in cui si può credere ad ogni cosa, anche a un cane di seconda mano, scozzese e parlante.
Agata Diakoviez (da LiBeR 127)
Elise e il cane di seconda mano
Bjarne Reuter,
ill. di K. Raagaard;
trad. di E. Valvo
Iperborea, 2020, 222 p.
(I miniborei)
€ 13,50 ; Età: da 7 anni