Un progetto dell'Università di Padova e della Biblioteca di Vicenza
Il 14 aprile 1980 muore Gianni Rodari.
Qualche giorno prima, era stato ricoverato per un intervento chirurgico a prima vista non preoccupante. Bisognava intervenire su una vena occlusa della gamba sinistra. Durante l’operazione, il chirurgo scopre un grosso aneurisma. Un intervento, inizialmente considerato banale, si trasforma in un’operazione molto complicata che terrà Rodari sul tavolo operatorio per sette ore. Non riuscirà a riprendersi e il suo cuore smetterà di battere tre giorni dopo per collasso cardiaco. Ci lascia così, inaspettatamente, uno dei più grandi scrittori della letteratura italiana per l’infanzia, il primo autore italiano a conquistare, nel 1970, il premio Andersen, ovvero il piccolo Nobel della letteratura per l’infanzia. Sarà in buona compagnia, perché nella stessa occasione sarà premiato un altro gigante della letteratura per bambini, Maurice Sendak, che si aggiudica la categoria per il miglior illustratore. Rodari è certamente ricordato per il suo impegno civile e culturale, per la sua scrittura militante, ma, soprattutto, questo uomo mite e ironico è amato per le sue strampalate filastrocche e le sue storie picaresche che hanno affascinato bambini e bambine di tutt’Italia.
Le sue storie hanno reso il mondo, tutto il mondo con le sue bellezze e le storture, un universo afferrabile e manipolabile anche da un bambino piccolo. Popolata di valori quali l’amicizia, la solidarietà, la pace, la costellazione letteraria di Rodari amplissima e ricca di fiabe e favole, poesie e filastrocche, racconti e romanzi racconta, però, anche le piccole visioni domestiche, intime, di tutti i giorni. Sono paesaggi narranti abitati da oggetti della quotidianità, oggetti solo apparentemente privi di vita, ma che, in realtà, stanno lì, in attesa, anche nella casa del lettore, pronti per essere guardati, toccati, ascoltati, annusati e, perché no, mangiati, come ci ricorda la filosofa Francesca Rigotti in un prezioso libro dedicato a La filosofia delle piccole cose (Interlinea, 2004).
Le piccole cose sono una delle vie privilegiate del bambino per comprendere il mondo. Ed è a questo piccolo e meraviglioso mondo, abitato da ricordi domestici e da pratiche casalinghe, che l' Università di Padova si vuole rivolgere con il progetto Un fiore per Rodari, in collaborazione con la Biblioteca civica Bertoliana di Vicenza: 9 giovani appassionate cultrici della letteratura per l’infanzia, attualmente frequentanti il corso di perfezionamento Lettura e letteratura per l’infanzia e l’adolescenza (0-18 anni). Progetti ed esperienze per insegnanti, educatori e animatori (a.a. 2019/2020), diretto da Giuseppe Zago (dipartimento Fisppa dell'ateneo), omaggiano questo grande interprete della letteratura per ragazzi con 9 oggetti della vita domestica. Ogni oggetto è il protagonista di una o di molte storie scritte da Rodari e incarna metaforicamente il fiore da donare a grandi e piccini che in questi giorni sono costretti a stare a casa. Non solo. Lo stesso oggetto lo possiamo proporre anche per attività da condividere con bambini e bambine dentro le pareti domestiche oggi e, un domani - speriamo presto - anche a scuola.
Informazioni: https://ilbolive.unipd.it/it/news/fiore-rodari-letteratura-piccole-cose