La crisi economica, i cantieri navali, il rischio di povertà, l’orfanezza rendono, fin dalle prime pagine, un’atmosfera vagamente dickensiana. Stanley Potts vive, dopo la morte dei genitori, con gli zii. Lo zio lavora presso un cantiere navale, è fiero del suo fare che gli rende dignità e identità. È proprio la perdita del lavoro a innescare la narrazione. Dopo un primo periodo di sconforto lo zio idea una produzione di sardine in scatola che riempie di macchinari e azioni ogni luogo della casa, compresa la stanza di Stanley. Non c’è più spazio per nessun agire o sentire: solo uccidere, squamare, inscatolare. Allora Stan fugge. Piccolo e triste come tutti i pollicini se ne va e cerca. E non c’è niente di meglio che cercare e cercarsi nello spazio marginale, straniante, trasversale di un luna park, lavorando, in un contrappasso che si fa misura di tutte le crescite, al banco di pesca-la- papera, curandosi di quei pesci che lo zio uccide e inscatola, abitando una casa mobile, condividendo le giornate coi raminghi di giostre a attrazioni per scoprire che forse davvero, lì, si compie e si articola un possibile destino. L’incontro con Pancho Pirelli, ardito e menzognero domatore di piranha, apre a nuovi futuri e a destini mai sfiorati da incantatrici e indovine. Almond, grande narratore, lascia le ali a cui ci ha abituati per portarci nell’acqua, nel piacere che pesci, pinne e code possono dare. Ci introduce a un’alterità commossa e condivisibile in cui gli esseri acquatici diventano voce di diversità, bisogni e bellezza e si accompagnano al desiderio di individuazione di ognuno. Lo stile della narrazione è leggero con cedimenti, divertenti e intelligenti, al grottesco. Chi narra si rivolge direttamente al lettore, con frasi esplicite lo invita a seguire la storia, a interrogarsi, fino a lasciargli nel finale la scelta relativa alla sorte di alcuni personaggi. Ci troviamo di fronte a un piccolo romanzo di formazione in cui azioni ed eventi raccontano le incertezze che accompagnano i cambiamenti, l’inevitabile solitudine del crescere e le possibilità che ogni mutamento cela. Come al solito Almond narra in bilico fra reale e fantastico, rendendo a quella zona liminale possibilità di conoscenza e intuizione.
Nicoletta Gramantieri (da LiBeR 125)
Il ragazzo che nuotava con i piranha
David Almond, ill. di Oliver Jeffers;
trad. di G. Iacobaci
Salani, 2019, p. 245
€ 14,90 ; Età: da 10 anni