Certo si distinse l’illustratrice tedesca Tatjana Hauptmann quando pubblicò a Zurigo, nel 1978, Ein Tag im Lebender DorotheaWutz: si trattava di un wordless book d’artista e in più narrava la quotidianità di una allegra maialina single minuziosamente raffigurata nella sua intimità domestica. Una perfetta routine familiare, quasi un idillio, in cui manca la canonica figura maschile. L’albo, che rappresentò un modello di indipendenza femminile, nello stesso anno uscì in Italia per la Emme Edizioni di Rosellina Archinto ma da allora della maialina Cecilia Lardò – così come fu ribattezzata presso di noi – non si sono più avute notizie sino all’opportuna ristampa di Lupoguido, che nel 2018 ha proposto Un giorno nella vita di Dorotea Sgrunf e quest’anno, a completamento, Urrà, papà Sgrunf è di nuovo qua! Sì, perché nel 1979 la ventinovenne Hauptmann, imbrigliata in un cliché che la faceva sentire “einseitig”, unilaterale, si affrettò a riportare a casa il signor Wutz. E così assistiamo al suo sbarco dopo un lungo viaggio per mare e all’accoglienza calorosa che moglie e figlio gli riservano. Il risultato è esilarante perché papà Sgrunf ha fantastici doni per tutta la famiglia e una cinepresa per mostrare orgoglioso gli esotici luoghi visitati, almeno finché il nastro non si arrotola comicamente intorno al suo naso. Ma al di là dei significati della storia, che non pretende di farsi manifesto ma si dà così com’è, per il piacere di narrare attraverso le immagini, il valore aggiunto di questo libro (e del precedente) è la speciale testualità artistica di cui si pregia: anche qui non vi sono parole ma una sequenza di raffinate illustrazioni intagliate in un gioco tridimensionale di sagome e finestre che disvelano, pagina dopo pagina, il microcosmo umanizzato dei porcellini. Niente è lasciato al caso: ogni tavola, ricchissima di dettagli tutti da scoprire, dalla lumaca nell’insalata ai piatti nel lavello, dalle tappezzerie lavorate sino alle espressioni sornione dei protagonisti, si schiude come un sipario per appagare e sorprendere ogni volta lo sguardo del lettore. Esplorare con occhi e mani le architetture di carta della Hauptmann si conferma allora un’esperienza sensoriale coinvolgente da ripetere oggi come ieri con rinnovato stupore.
Chiara Lepri (da LiBeR 124)
Urrà, papà Sgrunf è di nuovo qua!
Tatjana Hauptmann
Lupoguido, 2019, 54 p.
€ 24,00 ; Età: da 3 anni