Ambientazione e atmosfera sono quelle dei libri di Harper Lee e Joe R. Lansdale, dei film come BlacKkKlansman e Green book, dei tascabili e movie horror (Zio Tibia) e di fantascienza (Gli Ultracorpi), del campionato universitario di basket quando una squadra composta da giocatori neri – i Texas Western Miners – vinsero per la prima volta il torneo, delle marce degli afroamericani guidate da Martin Luther King contro segregazione e discriminazioni, della guerra in Vietnam. Nel 1966 a Frick Leaf (Ku Kluk Klan country – dice un cartello), in Indiana, tre amici di terza media, il narrante Richie, il temerario Darry e il nero Mash, marinano la scuola per recarsi a una matinée di film horror e assistono casualmente al rapimento di un uomo poi rinvenuto cadavere nella palude. I ragazzi, cui si è aggiunta la riflessiva e tosta Jodie, sul luogo del sequestro trovano una scarpa nel cui tacco è nascosto un trasmettitore, ma mentre stanno per portarlo alla polizia scoprono che il rapitore è un poliziotto. Quando si mette in contatto con loro un giornalista collega della vittima, che lavorava alla stessa inchiesta sul Klan, i quattro amici, un po’ nolenti e molto volenti, vengono coinvolti nell’indagine che li vede protagonisti di un thriller dal ritmo incalzante, ricco di sorprese e suspense. Addirittura Richie e Darry incappucciati e a cavallo l’uno sull’altro si infiltrano in una riunione del Klan per registrare e trasmettere in diretta. La trama è ben congegnata e sviluppata con una tensione crescente fino all’ “arrivano i nostri”. Nanni, già vincitore del Premio Battello a Vapore 2015 con Il numero 5 (Piemme), si conferma autore dotato di un buon ritmo narrativo di tipo cinematografico per trame avventurose ad alto tasso adrenalinico, capace di ricostruire il quadro di una precisa epoca geo-storica che dà sapore al racconto e insegna molto, ma senza pedanteria né didascalismi, facendo emergere il senso più profondo della storia dalle azioni e dai dialoghi dei personaggi. Vede e racconta l’America razzista e noir con occhi italiani, come faceva Sergio Leone con i western. (Oltre a essere appassionato ed esperto di basket). È l’undicesimo titolo della collana Nero Inchiostro: lunga vita a Pelledoca.
Fernando Rotondo (da LiBeR 124)
L’impero invisibile
Gabriele Nanni
Pelledoca, 2019, 207 p.
(NeroInchiostro)
€ 16,00 : Età: da 10 anni