È stato sconcertante leggere che in un paese del Veneto, qualche mese fa, nel modello da compilare per l’iscrizione alla scuola primaria veniva richiesto di indicare l’etnia di appartenenza dei bambini. Si chiedeva specificatamente se l’allievo fosse di etnia sinti, rom, nomade o caminanti. La giustificazione utilizzata dal personale preposto al controllo come prevedibile era ancora più stupefacente: le informazioni richieste dovevano servire a meglio integrare i piccoli sinti, rom, nomadi o caminanti.A quel dirigente, e a chi coadiuvandolo non si è domandato se quella richiesta fosse utile al benessere della comunità che realizzano quando fanno scuola, consiglio la lettura di Flamingo Boy, un libro in cui si racconta di come l'integrazione sia possibile senza riempire dei moduli, e di come questa fu avversata in un momento terribile della storia del Novecento. Michael Morpurgo è uno scrittore che è riuscito a raccontare in ogni suo libro l'orrore della seconda guerra mondiale evitando di lasciare indietro niente e nessuno. Ogni essere vivente riceve tra le sue righe la dignità che gli spetta non per concessione, ma semplicemente perché esiste, e l’esistenza non può essere qualcosa che dipende dalla follia o dalla pietà di qualcuno. Nel romanzo, ambientato nella Camargue, si narra dell’incontro, conoscenza e sostegno tra la famiglia di Lorenzo, il Flamingo Boy, un ragazzo che riesce con semplicità e dolcezza a prendersi cura degli animali feriti e spaventati dagli uomini, e la famiglia Charbonneau, i proprietari della giostra che si trova nella piazza del paese. Kezia Charbonneau, la piccola rom protagonista del romanzo, capisce subito che “certi bambini, e purtroppo anche certi insegnanti ... non sopportavano di vedermi nella loro scuola e neanche nella stessa città”. Quella dell’esclusione è una storia che si ripete per chi sceglie di vivere in un modo diverso dal nostro. Non riusciamo a confrontarci perché tutta quella libertà ci sfugge, la diversità abbiamo bisogno di circoscriverla, possiamo tollerarla ma solo alle nostre condizioni. Per questo abbiamo bisogno delle storie, di libri come Flamingo Boy. Non si può capire nessuno se non si entra in una prospettiva d’immaginazione e in qualche modo di simpatia.
Agata Diakoviez (da LiBeR 124)
Flamingo boy
Michael Morpurgo;
trad. di M. Rullo
Piemme, 2019, 240 p.
(Il battello a vapore. One shot)
€ 16,00 ; Età: da 10 anni