Nisida: omaggio ad Astrid Lindgren
a cura di Maria Franco
Napoli, Kolibrì, 2008, 125 p.
Con un DVD
Pubblicazione fuori commercio
A cura del Ministro per le riforme e l’innovazione nella pubblica amministrazione
Nel carcere di Nisida operano diverse insegnanti che seguono 70 maschi e 20 femmine di età compresa fra i 14 e i 21 anni, anche se l’età media dei minorenni coinvolti nel progetto è di 17 anni. Coordinatrice è la professoressa Maria Franco, che ci racconta l’esperienza: “Lavoriamo molto sulla lettura e sulla scrittura, visto che in generale i ragazzi e le ragazze che arrivano da noi hanno competenze linguistiche (oltreché spazio-temporali) molto carenti. Nel caso in questione, siamo partiti dal libro Vacanze all’isola dei gabbiani della Lindgren, l’abbiamo letto, ne abbiamo parlato, sono stati fatti riassunti e, intorno alle tematiche del libro (il mare, le vacanze, la famiglia, gli amici, la casa, l’amore) i ragazzi e le ragazze hanno scritto di loro, delle loro esperienze, dei loro sentimenti. Il libro, quindi, è di fatto un collage di scritti dei giovani detenuti, derivati in maniera diretta o per suggestione dalla lettura del libro della Lindgren. Tale lettura ha dato anche la possibilità di un più ampio progetto didattico, sintetizzato nella mappa concettuale e raccontato nelle ultime pagine del libro stesso”.
Nisida ha prodotto negli ultimi anni vari progetti: alla fine dell’anno scolastico 2006-2007 alcuni narratori hanno scritto i Racconti per i ragazzi di Nisida e questi ultimi hanno risposto con un numero speciale del giornalino Nisida News.
Nel libro Un vaporetto bianco fa la spola… i ragazzi e le ragazze parlano della loro vita, delle loro aspirazioni ma soprattutto degli errori commessi.
Ecco un brano sulla scelta del lavoro da fare quando la ragazza uscirà: “Ho quasi diciotto anni ed è ora che io inizi a pensare un lavoro da fare. A me piacerebbe fare o la massaggiatrice o la geometra. Mi piacerebbe fare la massaggiatrice perché mi piace fare i massaggi, con questo lavoro potrei far stare meglio la gente e poi io non mi stancherei mai di fare i massaggi, però dovrei studiare bene il corpo umano perché non sapendo ‘i punti’ che non si possono toccare potrei fare male alla gente! La geometra mi piace anche perché frutta bene e io penso a questo perché un giorno, spero il più presto possibile, io con mio marito avrò altri bambini e dovremo mantenerli il meglio possibile”.
La lettura scorre molto bene e riporta alla mente lo stile del libro Io speriamo che me la cavo di Marcello D’Orta in quanto le curatrici hanno mantenuto le inflessioni dialettali o il modo di esprimersi di questi giovani che, salvo rare eccezioni come conferma la professoressa Franco, non hanno avuto l’opportunità di frequentare regolarmente la scuola: “Essendo che è stata la mia prima volta di entrare a Nisida però sapendo che lì stava un carcere minorile incominciarono paure ed emozioni, le paure perché entravo in un carcere e non riuscivo nemmeno a immaginare le persone che c’erano e avevo molta paura, invece salendo il cortile del carcere vedendo molta natura cioè piante di fiori, alberi e altro cominciavo a pensare che più o meno si poteva stare bene, man mano salendo sempre il cortile ho visto il campo di pallone e in quel momento ho provato una forte emozione dentro di me e nel frattempo immaginavo che speriamo ci fanno giocare perché a me piace molto giocare, entrando nella stanza ho capito veramente come funziona il carcere, in quell’attimo pensavo e capivo i significati della vita che io non ho saputo sfruttare quando ero fuori e questo a me ferisce molto alla mia personalità e spero solo che passa tutto in fretta perché mi manca la famiglia”.
Gli errori e la voglia di riemergere: “Se potessi tornare bambino andrei subito a scuola per imparare a leggere e scrivere e fare le cose come tutti gli altri perché io ho sempre sofferto da bambino, esempio che mio padre stava sempre in carcere e allora ho sofferto e perciò sono diventato così, però vorrei tornare bambino perché vorrei fare un bambino decente, per adesso mi fa schifo questa vita”. Al libro è abbinato un dvd.
Maria Serena Quercioli
(da LiBeR 78)
Progetto didattico realizzato con la collaborazione di:
Scuola Media Statale 2Antonio Sogliano”
Istituto Penale Minorile di Nisida
Nisida News – Quaderni di Nisida News
Associazione culturale Kolibrì
Cooperativa Sociale Onlus “La Paranza”
Innovazione Italia SpA